il dott. Di Giampietro di Webstrade ha scrittto:Il giorno 31 Gennaio 2016
In vista del Consiglio Comunale aperto sulla Qualità dell'aria del 1 Febbraio 2016 a Pescara, allego il rapporto Malaria 2016 di Legambiente. Se qualcuno non l'avesse ancora letto, ricordo alcuni dei dati e indicazioni contenute nel Rapporto Malaria 2016, sul tema della qualità dell'aria nelle città.c.c P.M. Comune di Pescarac.c. CMG Staffa Vicesindaco Enzo del Vecchio Comune di Pescaraa sindaco Marco Alessandrini Pescara
( Il dossier MAL'ARIA 2016 di Legambiente: clicca qui)
- Pescara tra gli oltre cento capoluoghi di provincia, nel 2015 si trova al 35° posto tra le città che hanno superato il limite consentito dei 35 giorni/anno di PM10 (50 giorni, centralina di via Sacco).
- Non si tratta di un dato occasionale o stagionale ma strutturale. Il superamento dei limiti del del PM 10 è avvenuto a Pescara constantemente ogni anno, 7 volte su 7, dal 2009 al 2015.
Tra i fattori che incidono sulla qualità dell'aria e responsabili per le emissioni ci sono:
- Il traffico stradale (responsabile di quali il 50 % degli ossidi di Azoto, NOx);
- Il riscaldamento domestico (responsabile di quasi il 60 % del PM10 e del Monossido di Carbonio)
- Il settore industriale ed energetico (responsabile del 75 % degli Ossidi di Zolfo).
In ambiente urbano privi di grandi complessi industriali, come Pescara, i fattori principali di inquinamento sono:
- il traffico stradale
- il riscaldamento domestico.
Per il riscaldamento domestico, anche influenzato, a causa della crisi economica, dalla crescita di impianti alimentati a pellet, legna o focolari domestici, molto si può fare con la revisione dei Regolamenti Edilizi Comunali e l'adozione di norme e incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, sull'esempio di buone pratiche attive in Trentino ed in molti comuni italiani innovativi. Questo potrebbe essere il tema per un gruppo di lavoro intercomunale (Pescara e la sua area vasta) per la revisione di un Regolamento Edilizio Comunale unico tra i comuni con attenzione agli aspetti energetici, oltre che urbanistici, sanitari, di sostenibilità trasportistica, ambientale. Occorrerà coinvolgere l'Energy Manager cittadino.
Per la gestione del traffico ed un piano della mobilità sostenibile, alcune buone pratiche che il rapporto Legambiente suggerisce, sono le stesse indicate a più riprese dal CMG e dall'A.C. per Pescara, quali:
- La tariffazione della circolazione nelle zone centrali (Area C a Milano o estensione della ZTL a Pescara)
- L'ampia diffusione di Zone 30 in città (sul tipo della Zona 30 Margherita-Battisti progettata dal CMG a Pescara)
- La bicipolitana (modello Pesaro, con estensione degli assi di ciclabilità protetta ai comuni dell'area vasta)
- assi del trasporto collettivo in sede propria e di mobilità intercomunale su trasporto pubblico (modello tranvia di Firenze, PUMS di Bolzano o Trasporto pubblico in sede propria sulla Strada Parco a Pescara)
- il park-and-ride esterno di interscambio con il trasporto pubblico (Parcheggi di interscambio come a Bari - o, ad esempio, a Montesilvano Città Sant'Angelo e Silvi, a Pescara Nord).
- Pedonalizzazioni e percorsi sicuri (Pedibus, Bicibus e altri interventi, o assi ciclopedonali sicuri di adduzione, come gli Itinerari a mare, dalla collina al mare, che intersecano la Strada Parco a Pescara).
Spero di contribuire all'approfondimento della discussione.
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Cordialmente / Sincerely Yours
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Giuseppe Di Giampietro, arch. phD. Aiit, Webstrade.it
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08 giugno 2016: su Primadanoi apprendiamo la notizia che il Comune si appresta a dare una soluzione all'area di risulta della Stazione FS (leggi) e sollecita idee da parte dei cittadini.
Ci siamo ricordati che in una discussione con l'arch. Di Giampietro sul destino della filovia abbiamo io e Aristide Ricci prospettato qualche soluzione all'arch. Di Giampietro, quando questi si occupava della sistemazione delle strade cittadine e ci ha chiesto un aiuto.
Dopo un po di tempo passato fra una polemica sterile con gli esponenti del Comitato Stada-Parco e l'annuncio odierno del Sindaco, ho colto l'occasione di quest'annuncio stesso per aprire quel Forum di discussione promesso a quegli stessi cittadini che si oppongono alla filovia (o bus elettrici che siano).
E' chiaro che sull'ex-tracciato ferroviario che viene da Montesilvano debba secondo noi passare necessariamente la filovia (o bus elettrici che siano) che elimini l'ingressso in città da quella direzione, e dai paesi di Silvi, Città S. Angelo, Penne, Loreto, Atri e via dicendo, a nord della città, l'ingresso di 60.000 macchine al giorno.
60.000 macchine al giorno che entrano in città solo da nord (altre 60.000 entrano da Ovest- Chieti e sud-Francavilla) attraverso le tre direttrici principali della Riviera, della Nazionale Adriatica e dello Stradone-via Caravaggio, significa intasare le strade cittadine di auto (per lo più 1 auto = 1 persona) e ammorbare l'aria della città di smog per cui saremmo a breve multati dall'Europa (leggi Insider-Il Fatto sull'argomento: Smog_L'europa multa l'Italia).
Quindi la filovia da Montesilvano (o bus elettrici che saranno) è indispensabile per eliminare quell'enorme traffico e per migliorare la qualità dell'aria cittadina.
E allora con Di Giampietro abbiamo buttato giù qualche idea di interconnessione della filovia con l'area della risulta:
Queste sono le prime bozze di come secondo noi andrebbero sistemate quelle aree, premettendo che è necessario riaprire corso Vittorio Emanuele al doppio senso delle auto e dei bus sulle due corsie laterali riservate ad essi come abbiamo specificato nel lavoro seguente: ZTL di corso Vittorio :
L'area dove la filovia incrocia la rotatoria di via Michelangelo e il parcheggio attuale dei bus nell'area della Stazione.(dis. A. Spina) |
Particolare dell'area di scambio tra la filovia e i bus cittadini (dis. A. Spina) |
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